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dai GIORNALI di OGGI

ONU Consiglio di Sicurezza, sì a risoluzione

su disarmo e non proliferazione

Approvato all'unanimità il testo presentato dagli Usa. La riunione presieduta da Barack Obama

Gli Usa: sventata "minaccia imminente"

Contatti con al qaeda ma alcuni particolari non sono ancora chiari

A giudizio un 24enne di origine afgane: "Preparava attacco terroristico con armi di distruzione di massa"

2009-09-24

Ingegneria Impianti Industriali

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Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

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2009-09-24

CORRIERE della SERA

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2009-09-24

ONU

Consiglio di Sicurezza, sì a risoluzione

su disarmo e non proliferazione

Approvato all'unanimità il testo presentato dagli Usa. La riunione presieduta da Barack Obama

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NOTIZIE CORRELATE

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Obama: non faremo più da soli, nuova era di pace (23 settembre 2009)

Obama, Brown e Hatoyama (Reuters)

Obama, Brown e Hatoyama (Reuters)

NEW YORK - Via libera del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite alla risoluzione sul disarmo e la non proliferazione nucleare. Il testo, proposto dagli Stati Uniti, è stato approvato all'unanimità. Ad annunciarlo è stato il presidente Usa, Barack Obama.

STORICO - Si è trattato di un vertice storico. È la prima volta, infatti, che un vertice del Consiglio di sicurezza viene guidato da un presidente degli Stati Uniti da quando è stato costituito, nel 1946. E si è trattato inoltre del quinto meeting del Consiglio di sicurezza riunito a livello di capi di Stato, ed il primo a concentrarsi esclusivamente sulla proliferazione e il disarmo nucleare. "Ho convocato questo (vertice) per poter affrontare al più alto livello una minaccia fondamentale alla sicurezza di tutte le nazioni: la diffusione e l'utilizzo delle armi nucleari", ha detto Obama. "Questa importante istituzione è stata fondata agli albori dell'era nucleare, in parte perché la capacità umana di uccidere deve essere limitata, e nonostante abbiamo evitato un incubo nucleare nel periodo della Guerra Fredda, oggi affrontiamo una proliferazione di una complessità che richiede nuove strategie e nuovi approcci". Obama ha sottolineato che l'anno prossimo sarà "assolutamente critico" per determinare l'efficacia degli sforzi per fermare la diffusione e l'uso delle armi nucleari.

IL TESTO - La risoluzione presentata dagli Usa chiede "ulteriori sforzi nell'ambito del disarmo nucleare" ed esorta tutti i paesi che non hanno ancora firmato il trattato di non proliferazione nucleare del 1970 (Npt) a sottoscriverlo al più presto. La risoluzione chiede inoltre di porre fine alla proliferazione di armi nucleari, e ricorda ai membri dell'Npt di rispettare la promessa di non sviluppare armi atomiche. I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza -- Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia -- sono tutti dotati di bombe atomiche. La risoluzione non menziona Paesi specifici, ma l'esortazione agli Stati che non hanno firmato il Tnp a partecipare allo sforzo per giungere al disarmo è un riferimento a India e Pakistan (mentre Israele non ha mai ammesso ufficialmente di avere ordigni atomici). La risoluzione, senza nominare direttamente Iran e Corea del Nord, menziona anche le "grandi sfide esistenti al regime di non proliferazione nucleare".

 

24 settembre 2009

 

 

 

 

 

contatti con al qaeda ma alcuni particolari non sono ancora chiari

Gli Usa: sventata "minaccia imminente"

A giudizio un 24enne di origine afgane: "Preparava attacco terroristico con armi di distruzione di massa"

Najibullah Zazi (Afp)

Najibullah Zazi (Afp)

WASHINGTON – Le autorità federali americane hanno incriminato l’afghano Najbullah Zazi per un presunto complotto terroristico. L’autista di bus, residente a Denver (Colorado), avrebbe organizzato una cellula per eseguire attacchi con esplosivi simili a quelli usati a Madrid e Londra. L’uomo è stato arrestato insieme al padre e ad un complice (accusato di aver detto il falso), ma l’Fbi non ha escluso che nel network siano coinvolte altre persone. In base alle indagini Zazi era legato ad elementi che vivevano nell’area di New York. Per la magistratura l’estremista era pronto ad usare "una o più armi di distruzione di massa".

AMMISSIONI - Durante le indagini Zazi ha ammesso di aver frequentato un "campo di addestramento di Al Qaeda in Pakistan" dove avrebbe imparato a preparare ordigni esplosivi. Un’affermazione tuttavia che ha bisogno di ulteriori riscontri. I funzionari dell’antiterrorismo vogliono capire se esistono davvero i legami con la rete eversiva e, in caso positivo, di che tipo. O se invece l’afghano fosse un terrorista fai-da-te, alla testa delle cosiddette "cellule spontanee". L’inchiesta è stata in parte compromessa dalle rivalità tra l’Fbi e la polizia su come gestire il caso. Tanto è vero che un alto dirigente della sezione anti-terrorismo di New York è stato trasferito: aveva mostrato le foto dei sospettati ad un imam che ha subito avvisato gli indagati. Una fuga di notizie che ha forse permesso ai complici di Zazi di far sparire prove compromettenti. Un aspetto citato dagli inquirenti in risposta a quanti hanno sollevato dubbi sulla reale pericolosità del gruppo.

Guido Olimpio

24 settembre 2009

 

 

 

 

Le invettive al Palazzo di Vetro: "Spargono sangue e terrore"

Ahmadinejad attacca Israele

e gli "stranieri" in Afghanistan e Iraq

Molte delegazioni, tra cui quella italiana, lasciano l'aula per protesta durante l'intervento del presidente iraniano

Dal nostro corrispondente ALESSANDRA FARKAS

 

Il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, durante l'intervento all'Onu (Ap)

Il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, durante l'intervento all'Onu (Ap)

NEW YORK - "Lo stato ebraico si è reso responsabile di politiche inumane contro i palestinesi". "Le forze stranie­re spargono guerra, sangue, aggressione, terrore e intimi­dazione in Iraq e in Afghani­stan". E ancora: "Le elezioni in Iran sono state gloriose e pienamente democratiche, aprendo un nuovo capitolo per il mio Paese". Nel suo terzo discorso da­vanti all'Assemblea Generale dell'Onu, il presidente irania­no Mahmoud Ahmadinejad ha rispolverato ancora una volta le sue requisitorie più stantie, vecchie ormai di anni, tornan­do ad inveire contro l'Occiden­te, il capitalismo e una presun­ta lobby ebraica, più volte men­zionata senza citarla.

"Non è possibile che una piccola mino­ranza domini la politica, l'eco­nomia e la cultura mondiale", ha arringato Ahmadinejad, che è salito sul podio verso le sette di sera (ora di New York) e nel suo discorso si è guardato bene dal menzionare il dossier nucleare. Dopo essere stato il protago­nista assoluto delle ultime due Assemblee generali dell'Onu — nel ruolo del cattivo più te­muto d'America, dopo Hanni­bal Lecter e Darth Vader — Ah­madinejad sapeva che ad oscu­rare il suo terzo exploit Onu sa­rebbe stato il colonnello libico Muammar Gheddafi, al suo de­butto al Palazzo di Vetro. Ma se era difficile eguagliare ciò che il New York Times ha defi­nito "la farneticante e intermi­nabile diatriba di Gheddafi", Ahmadinejad ha cercato co­munque di reclamare per sé un po' dei riflettori che per tut­ta la giornata erano finiti sul leader libico. Solo alla fine, Ah­madinejad ha aggiunto che l’Iran "stringerà calorosamen­te tutte le mani tese con one­stà verso di noi".

Alla vigilia del suo discorso, Israele aveva chiesto a tutte le delegazioni di boicottare l'in­tervento per protesta contro la sua ennesima negazione dell' Olocausto, la scorsa settimana. Il Canada è stato il primo a raccogliere l'appello. Quando Ahmadinejad ha preso la parola la delegazione canadese è uscita. Molte altre delegazioni tra cui quella americana, francese, tedesca e italiana hanno lasciato l’aula, come annunciato in mattinata: "Se Ahmadinejad lancerà l'ennesima provocazione ad Israele, lasceranno tutti insieme la sala". Accolto dalla solita sfilza di insulti sulle pagine dei tabloid della Grande Mela, Ahmadi­nejad non è stato invitato al ri­cevimento organizzato ieri se­ra dal presidente Usa Baack Obama in onore dei capi di Stati e di governo presenti all'Assem­blea Generale. E gli organizza­tori l'hanno relegato a parlare a fine serata, quando la grande sala Onu comincia tradizional­mente a svuotarsi e le delega­zioni confluiscono nelle tante cene e feste ufficiali.

A contro­bilanciare l’audience sparuta del Palazzo di Vetro (la Cnn ha zoomato più volte sulla sala se­mi- deserta) ci hanno pensato migliaia di dimostranti che per il terzo giorno consecutivo hanno protestato contro la sua presenza a Manhattan. Ma il lo­ro dissenso, come del resto quello di milioni di militanti in patria, non l'ha neppure scalfito. "Il suo messaggio Onu è stato orchestrato per mi­gliorare la sua posizione nel mondo musulmano, rafforzan­done la reputazione di eroe del Terzo Mondo", teorizza Mohamad Bazzi, esperto di Studi Mediorientali per il pre­stigioso Council on Foreign Re­lations. "Ahmadinejad ha lavo­rato sodo per coltivare l'imma­gine di leader populista pani­slamico che non ha paura di scontrarsi con l'Occidente — incalza Bazzi —. Non potendo cancellare la macchia dell'ele­zione rubata, non gli resta che inveire contro Israele e l'Occi­dente" .

In un'intervista concessa all'Ap prima di salire sul podio, il leader iraniano aveva invitato Obama a considerare l'Iran co­me un "potenziale amico degli Usa". "Ho sentito Obama dire che la prossima minaccia è l'Iran — ha spiegato —. Ma l'Iran è un'opportunità per tut­ti. Storicamente, chi è stato amico dell'Iran ha avuto molte opportunità".

 

24 settembre 2009

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-09-24

La decisione è stata presa all'unanimità

Obama:"Questo è un giorno di speranza"

Onu, il consiglio approva mozione

contro proliferazione armi nucleari

Onu, il consiglio approva mozione contro proliferazione armi nucleari

Il presidente Usa Barack Obama al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

NEW YORK - Il consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato oggi all'unanimità una risoluzione presentata dagli Stati Uniti riguardante il disarmo e la non proliferazione nucleare. La riunione, a livello di leader, è presieduta dal presidente americano Barack Obama. "Una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta", ha dichiarato Obama citando una celebre frase di Reagan, "le armi nucleari devono essere eliminate totalmente. Questo è il nostro obiettivo e la nostra sfida". E subito dopo il voto per alzata di mano che ha approvato la mozione, il presidente Usa ha aggiunto: ""Ci saranno giorni difficili su questo cammino, ma ci saranno anche giorni di speranza, come questo". Si tratta della quinta riunione della storia del palazzo di Vetro a questo livello, e la prima in cui a dirigere i lavori è un presidente americano.

Insieme a Barack Obama hanno partecipato alla riunione i presidenti di Cina, Hu Jintao, Francia, Nicolas Sarkozy, Russia, Dmitry Medvedev e il Premier britannico, Gordon Brown. E ancora il premier giapponese, Yukio Hatoyama, il leader libico Moamad Gheddafi, il presidente dell'Uganda, Yoweri Museveni, il presidente messicano, Felipe Calderon, il premier turco, Recep Tayyp Erdogan e il presidente vietnamita, Nguyen Minh Triet.

Oltre ai capi di governo, nella sala del Consiglio erano presenti anche il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, l'ambasciatrice americana all'Onu, Susan Rice, personalità come Henry Kissinger e l'attore Michael Douglas, testimonial dell'Onu per la pace e il disarmo. E' intervenuto anche il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, invitando i paesi della comunità internazionale a "cogliere questa opportunità rara".

La risoluzione. La mozione approvata dal Consiglio chiede ai paesi firmatari del Trattato di non proliferazione nucleare di mantenere il loro impegno, ed esorta gli stati che non ne fanno parte ad aderire per giungere al disarmo. Chiaro l'invito a India e Pakistan ad abbandonare la corsa al nucleare, così come è palese il riferimento a Iran e Corea nella parte della risoluzione dove si parla delle "grandi sfide esistenti al regime di non proliferazione nucleare". Per entrare ufficialmente in vigore, infatti, il trattato, a cui hanno aderito 181 paesi, deve essere ratificato da altri nove: Stati Uniti, Cina, Egitto, Corea del Nord, Indonesia, Iran, Israele, India e Pakistan.

(24 settembre 2009)

 

 

 

 

 

 

Incriminato un autista del Colorado di origine afgana, sospetti su suo padre e un imam

Il ministro della Giustizia: cellula di Al Qaeda "pronta a usare armi di distruzione di massa"

Usa, "sventata minaccia imminente"

volevano mettere bombe sulla metro

Usa, "sventata minaccia imminente" volevano mettere bombe sulla metro

WASHINGTON - Il ministro della Giustizia americano, Eric Holder, ha detto oggi che "è stata sventata una minaccia imminente", riferendosi alla presunta cellula di Al Qaeda i cui componenti sono stati incriminati dal Gran Giurì. Il ministro ha aggiunto che gli investigatori avrebbero nelle loro mani "una vasta gamma di indizi" sull'attività cospirativa di questa cellula, da tempo nel mirino dell'antiterrorismo.

L'uomo incriminato oggi a New York per "cospirazione nella preparazione di un attacco terroristico con armi di distruzione di massa" è l'americano di origine afgana Najibullah Zazi, arrestato dalla polizia federale in Colorado. E' accusato di stare organizzando con altri fin dal primo agosto 2008 un piano "per usare una o più armi di distruzione di massa".

Secondo l'accusa, Zazi, autista di shuttle in aeroporto, avrebbe ammesso di fronte agli investigatori dell'Fbi di aver seguito un corso per il confezionamento di bombe in campo di addestramento di Al Qaeda in Pakistan. Anche il padre di Zazi, Mohammed Wali Zazi, è stato incriminato per falsa testimonianza di fronte alle autorità del Colorado, così come Ahmad Wais Afzali, un imam di New York. Il religioso è già stato rimesso in libertà dietro il pagamento di una cauzione da capogiro: 1,5 milioni di dollari.

Le autorità non escludono che il piano prevedesse attacchi alla metropolitana come quelli avvenuti a Londra e a Madrid.

I tre uomini, tutti originari dell'Afghanistan, si proclamano innocenti. Il dipartimento di Giustizia intende chiede il loro trasferimento a New York per comparire davanti ai giudici.

(24 settembre 2009)

L'UNITA'

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2009-09-24

L'Onu: stop alla proliferazione delle armi nucleari. Per la prima volta gli Usa dicono sì

Il consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimità una risoluzione presentata dagli Stati Uniti riguardante il disarmo e la non proliferazione nucleare. La riunione, a livello di leader, è stata presieduta da Barack Obama. "Una guerra nucleare non deve mai essere combattuta", ha dichiarato il presidente, "le armi nucleari devono essere eliminate totalmente. Questo è il nostro obiettivo e la nostra sfida". E subito dopo il voto per alzata di mano che ha approvato la mozione, il presidente Usa ha aggiunto: ""Ci saranno giorni difficili su questo cammino, ma ci saranno anche giorni di speranza, come questo". E' la prima volta che il Consiglio è presieduto dal presidente degli Stati Uniti.

La mozione approvata dal Consiglio chiede ai paesi firmatari del Trattato di non proliferazione nucleare di mantenere il loro impegno, ed esorta gli stati che non ne fanno parte ad aderire per giungere al disarmo. Chiaro l'invito a India e Pakistan ad abbandonare la corsa al nucleare, così come è palese il riferimento a Iran e Corea nella parte della risoluzione dove si parla delle "grandi sfide esistenti al regime di non proliferazione nucleare".

24 settembre 2009

 

 

 

Scoperta cellula di Al Qaeda negli Usa. Volevano far saltare il metrò di New York

Il ministro della Giustizia americano, Eric Holder, ha detto oggi che "è stata sventata una minaccia imminente", riferendosi alla presunta cellula di Al Qaeda i cui componenti sono stati incriminati dal Gran Giurì. Il ministro ha aggiunto che gli investigatori avrebbero nelle loro mani "una vasta gamma di indizi" sull'attività cospirativa di questa cellula, da tempo nel mirino dell'antiterrorismo.

L'uomo incriminato oggi a New York per "cospirazione nella preparazione di un attacco terroristico con armi di distruzione di massa" è l'afgano Najibullah Zazi, arrestato dalla polizia federale in Colorado. E' accusato di stare organizzando con altri fin dal primo agosto 2008 un piano "per usare una o più armi di distruzione di massa".

24 settembre 2009

il SOLE 24 ORE

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2009-09-24

 

 

 

 

 

 

AVVENIRE

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2009-03-13

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA STAMPA

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LA GAZZETTA del MEZZOGIORNO

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CORRIERE dello SPORT

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L'ESPRESSO

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PANORAMA

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FAMIGLIA CRISTIANA

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SORRISI e CANZONI

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PUNTO INFORMATICO

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EUROPA QUOTIDIANO

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